ASTRATTO METROPOLITANO
presentazione di Sabrina Falzone
La spiccata armonia di Germana Conca con la natura è ravvisabile non soltanto dalla sua produzione pittorica naturalistica, ma si rivela con la massima intensità emozionale soprattutto nell’ambito dell’astrazione e nella ricchezza cromatica dei contesti urbani.
L’artista parte da un’idea semplice e di per sé umile, come la raffigurazione di tombini, marciapiedi, scale, muri, grate ed altri dettagli metropolitani, per trasformarli in vere e proprie opere d’arte. Ricontestualizzando meri scenari urbani in fantasiose visioni pittoriche, questi semplici elementi vengono innanzitutto fotografati ed in seconda fase elaborati interiormente mediante un processo di interiorizzazione; il risultato ottenuto dalla pittrice è una nobilitazione artistica degli angoli più umili della città, apparentemente insignificanti, disvelando al mondo una realtà urbana parallela, invisibile ai più, estrapolata dalla dimensione quotidiana. Sono immagini desunte dal grigiore della nostra quotidianità, avvolte fin troppo spesso da una nube di distrazione e indifferenza, catturate dalla macchina fotografica di Germana Conca o piuttosto dal suo occhio sensibile.
Vi è un accurato studio nella fase creativa e nel passaggio dall’immagine iniziale (spesso uno scatto all’apparenza anonimo e impersonale) all’opera finale, divenuta arte. Dopo la fotografia digitale, il processo di elaborazione interiore e di nobilitazione dell’oggetto reale viene valorizzato in primis da una messa a punto grafica ottenuta al computer e successivamente tramite la pittura grazie ad una pluralità di tecniche artistiche, acquisite da Germana Conca, che spaziano dall’olio all’acquerello fino alla tecnica mista su differenti supporti (tela, carta, cartone).
Le sue opere ben esprimono il concetto del “panta rei” di Eraclito, secondo cui tutto scorre, tutto cambia, tutto si trasforma. Così la pittura di Germana Conca, pur rappresentando elementi statici, è caratterizzata da un assetto inaspettatamente dinamico. Ribaltando i tradizionali concetti di tempo e spazio, tutto viene messo in discussione e trasformato in una nuova forma di comunicazione visiva.
La trasposizione dalla realtà all’universo visionario, dal quotidiano all’onirico, investe il ciclo pittorico “Le città invisibili”, ispirato al testo omonimo di Italo Calvino, eseguito in quattro anni di ricerche pittoriche, dalle quali si percepisce la potenza espressiva degli elementi della natura (fuoco, aria, acqua, terra). In Germana Conca l’indagine formale viaggia sul binario del contrasto tra esiti geometrici e rese sinuose, giocate sul dialogo tra toni caldi e freddi, tra luce e ombra, tra presenza e assenza, tra sogno e realtà.
METROPOLITAN ABSTRACT
introduced by Sabrina Falzone
Germana Conca’s harmony with nature stands out and is recognizable not only in her naturalistic paintings but reveals itself with the high emotional intensity mostly in the field of abstraction and in the chromatic richness of urban contexts.
The artist starts from a simple and humble idea, like the representation of manholes, sidewalks, stairs, walls, gratings and other metropolitan details, to transform them into real works of art re-conceptualizing mere urban scenarios into creative picturesque sights. These simple elements are first photographed and then elaborated through a process of interiorization; the result obtained by the painter is an artistic ennobling of the humblest corners of the city, which might seem insignificant, but at the same time they unveil to the world a parallel urban reality, invisible to most, extrapolated from daily existence. They are images taken from the greyness of our ordinary life, all too often enveloped by a cloud of distraction and indifference. This is what Germana Conca captures with her camera, actually, with her sensitive eye.
In the creative phase, there is a careful study, as in the transition from the initial image (often an apparently anonymous and impersonal shot) to the final work, which becomes art. After digital photography, the process of interior processing and ennobling of the object itself, is enhanced mostly by a graphic set-up obtained by computer and subsequently by painting, thanks to a vast variety of artistic techniques which Germana Conca has acquired in time; these range from oil to watercolor to mixed media on different substrates (canvas, paper, cardboard).
Her works well express Heraclitus’ concept of "panta rei" according to which everything flows, everything changes, everything is transformed. Although Germana Conca represents static elements, her paintings are characterized by an unexpected dynamic structure. By reversing the traditional concepts of time and space, everything is questioned and transformed into a new form of visual communication.
The transposition from reality to the visionary universe, from the everyday to the oneiric, invests the pictorial cycle "Invisible Cities", inspired by the homonymous text by Italo Calvino, accomplished in four years of pictorial research; here the expressive power of the natural elements is perceived (fire, air, water, earth).
For Germana Conca, formal study goes hand in hand with contrast between geometric outcomes and complicated outputs, played between warm and cold tones, between light and shadow, between presence and absence, between dream and reality.
Sabrina Falzone, critico e storico dell'Arte
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